top of page

FONDO LIBRARIO FRANCO MOSINO

Il Fondo Mosino è collocato al piano giardino del Museo della Lingua Greco - Calabra "G. Rohlfs" nei locali della biblioteca civica di Bova destinati a sala lettura e conferenze, fruibili completamente dai diversamente abili , e collegati al museo con ascensore.

La scelta di collocare il Fondo Mosino all'interno dell'edificio che ospita anche il Museo della Lingua è stata determinata dalla profonda conoscenza della lingua greco calabra, e dall'attinenza con la stessa  degli scritti e degli studi del professore che si definiva "filoelleno".

L’opera più famosa del professore Franco Mosino è probabilmente “L’Odissea scritta a Reggio: prove testuali, topografiche, epigrafiche, filologiche, iconografiche, antropiche”  che gli valse la candidatura al Premio Nobel per letteratura nel 2013.

LOGO BIBLIOTECA2_QUADRATO_1.png

Il Fondo “Franco Mosino”, donato alla comunità di Bova dal filologo e grecista Franco Mosino nato nel 1932 e morto nel 2015, candidato al Premio Nobel per la letteratura nel 2013, consta di circa 4500 volumi, relativi a studi linguistici, filologici, storici, di letteratura classica e di storia della Calabria. Il fondo  si caratterizza anche per la presenza di libri antichi, di testi autografati dallo stesso Gerhard Rohlfs, edizioni rare e dello stesso Franco Mosino, profondo conoscitore della lingua dei Greci di Calabria, del greco antico e delle minoranze linguistiche del Sud Italia. Bova è sempre stata nel cuore del Prof. Mosino  in quanto è la Chora (la Città , quella più importante dei Greci di Calabria), dove lingua, tradizioni, musica, storia si sono mantenute intatte nei millenni. È stata per lui e per tanti suoi amici studiosi come il  Prof. Domenico Minuto, e il glottologo  tedesco Gerhard Rohlfs, fonte di ispirazione e di studio. Bova per il Prof.  Mosino era il  luogo dell’affetto, uno scenario vero che lui negli ultimi anni da ipovedente, si poteva ricordare e immaginare e in cui poteva collocare il suo pensiero e i sui desideri. In questo senso il Prof. Mosino ha pensato che la Città di Bova fosse il luogo ideale per accogliere i libri collezionati nella vita , i suoi numerosi saggi, gli innumerevoli articoli scientifici di carattere storico filologico ...insomma tutto quello che per lui era la sua vita, e cercare quindi di continuare a “esistere” attraverso quanto aveva collezionato

SMIL3259.jpg

STORIA

Il Comune di Bova è stato lusingato dal poter accogliere questo desiderio e dall’essere stato prescelto per realizzarlo, ed ha cercato di fare il meglio possibile, nei limiti di quello che può fare un Ente Locale, ben consapevole che questa decisione avrebbe comportato un impegno di persone, e di risorse. Ma ha anteposto le difficoltà a quello che poteva essere la realizzazione del desiderio di un uomo che aveva dato tutta la sua vita per valorizzare i Greci di Calabria e che quindi dall’Amministrazione di Bova doveva solo essere rispettato. Pertanto, pur non essendoci carte che supportano una donazione “giuridica” al Comune di Bova ( che peraltro non ha mai pensato di averne bisogno per valorizzarlo) il Fondo è stato  valorizzato con tutti gli sforzi e l’impegno possibili da parte delle diverse Amministrazioni che si sono succedute, perché hanno semplicemente creduto che fosse giusto farlo. Ed è stato valorizato anche dall'Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte che ha acquistato pe il comune alcune libreriee idonee per conservarlo.

Il Comune di Bova ha quindi accettato le decine e decine di scatoloni e scaffalature in legno , che nel 2006 un camion (pagato dall’Ente Parco dell’Aspromonte) ha scaricato nel locali del plesso scolastico elementare, di proprietà comunale. Di tale  trasloco si è occupato il dott. Carmelo Nucera Presidente del Circolo di culturale  Apodiafazzi che ha sede a Bova, circolo di cui il Prof. Mosino era socio onorario, coinvolto dal professore col desiderio che venisse organizzato nel miglior modo possibile l’ingente “trasloco” dei suoi libri e quindi di un pezzo della sua vita. Peraltro il Circolo Apodiafazzi a Bova non aveva locali per poter accogliere l’immenso patrimonio del Fondo Mosino, ma li aveva il Comune di Bova giustamente coinvolto dal Circolo Apodiafazzi per espressa volontà del Mosino, in quanto il desiderio del Professore era semplicemente regalare i libri alla Citta di Bova, a cui era legato da un profondo affetto, e di cui era stato insignito ancora in vita della “cittadinanza onoraria” con Delibera di Consiglio del Comune di Bova n. 15 del 16.12.2004. Il Fondo per alcuni anni è stato conservato presso le scuole elementari di Bova, per poi essere trasferito a Palazzo Mesiani e in parte al Centro visita del Parco Nazionale dell'Aspromonte, i attesa di una definitiva collocazione che è avvenuta in seguito alla ristrutturazione del Museo della lingua greco calabra G. Rohlfs. Nel 2018 in seguito ad una  convenzione tra  Ente Parco e Comune di Bova,  l'Ente Parco acquistava le librerie adatte affinchè i libri non si rovinassero (librerie chiuse con vetro e a chiave, adatte a conservare volumi di pregio) e la inseriva come location per realizzare eventi culturali. Il Comune dal canto suo si impegnava a valorizzare il Fondo all’interno dei percorsi di fruizione del museo, a catalogarlo e a renderlo accessibile durante le visite guidate , le richieste degli studiosi, gli eventi culturali legati all'identità dei greci di calabria. 

ph_stefanomileto_SMIL0787web-2.jpg

I CANTORI DI URANO

L' ambiente in cui è collocato il Fondo Mosino è situato al piano terra del Museo G. Rohlfs ed è stato allestito nel 2018, grazie al Progetto  "SINCRETISMI DELLA CALABRIA GRECA: SEGNI-TRACCE-PAROLE" finanziato dalla Regione Calabria.

L'allestimento è stato curato  dall’artista Roberto Lucifero, il quale, ispirandosi, ai concetti di identità e memoria, ha realizzato l’installazione d’arte contemporanea, chiamata “I Cantori di Urano”.

I testi più importanti sono stati collocati in apposite librerie acquisite per il Comune di Bova dall'Ente Parco Nazionale dell'Aspromonte, lasciando poi a nuove progettualità la completa collocazione del fondo e la sua fruibilità.

Nello spiegare l'opera l' artista scrive. “La terra è innegabilmente la protagonista della vita rurale, ci detta i suoi ritmi, ci impone regole ferree se vogliamo trarne il massimo beneficio. E’ un dominio totale dal quale non si può prescindere se si vuole sopravvivere. Nelle società complesse questa relazione con la natura è fortemente attenuata e la necessità di adeguarsi ai suoi ritmi è superata dall’industrializzazione agricola. A Bova il dominio della natura sull’uomo è fisicamente presente sia per le caratteristiche geologiche del luogo che per la vocazione agricola del territorio ulteriormente accentuata dalla presenza dell’Etna, immenso all’orizzonte. Gli antichi dei, proprio quelli che regolano gli umori della natura sono qui e fluttuano nella sala guardando chi la frequenta. Sono gli antenati mitici che l’origine greca sa ancora raccontare stabilendo un dialogo fecondo con questa terra capace di riportare nel presente quanto altrove è ormai perduto.

I “Cantori di Urano” sono stati realizzati con i materiali più consueti della vita rurale: canne, rete metallica, utensili del quotidiano trovati nelle vecchie case di Bova e ormai percepiti come cimeli del passato, sistemati in forma di volti. E’ proprio il riconoscimento del volto, meccanismo tra i più archetipici del cervello umano, che mi ha ispirato in questa installazione, in cui oggetti del quotidiano domestico attribuibili alle famiglie di Bova e d’ispirazione greca, prendono le fattezze degli antenati mitici non più simbolo di una natura minacciosa ma benevoli cantori capaci di pronunciare antichi ed eloquenti endecasillabi silenziosi”.

ph_stefanomileto_SMIL0663web.jpg

 CONCLUSIONI

Il Comune di Bova riconosce il Fondo Mosino quale bene che custodisce per espressa richiesta del compianto Professore. Crede che, dal momento che non ha mai visto un atto giuridico, i legittimi eredi siano i nipoti (Irene ed Enzo Mosino con Manuela e Giandiego Carastro) che peraltro hanno anche ultimamente (luglio 2022) espresso con una mail il proprio riconoscimento al Comune di Bova e all’Ente Parco . Quindi costudisce questo fondo come un “buon padre di famiglia”, senza che gli sia mai state detto come farlo, e senza nessun vincolo espresso da parte di qualcuno. Utilizzando semplicemente il “buon senso”, le risorse umane che riesce a coinvolgere, le occasioni di eventi e/o piccoli miglioramenti che lo fanno conoscere e ne divulgano l’esistenza.

crediti_stefanomileto_SMIL0824_edited.jpg

PROSPETTIVE FUTURE

Il Comune di Bova intende dare ancora maggiore dignità e soprattutto fruibilità al Fondo Mosino , facendolo diventare parte della Biblioteca civica di Bova,  istituita nel corso degli anni Ottanta del secolo scorso, con Delibera di Consiglio comunale n° 58 del 12.12.1985, al fine di offrire un servizio di fruizione libraria ai residenti e agli emigrati di ritorno che ogni anno popolavano il comune calabrese nei mesi estivi, biblioteca il cui Fondo comunale  ha la necessità di essere ricomposto, perchè ad oggi conservato in luoghi differenti e ricatalogato, azioni che hanno la necessità di risorse che l'Ente si impegna a reperire. Proprio per perseguire questa strada il Comune di Bova con Delibera di Giunta n. 50 del 4.06.2020 ha deliberato l’adesione al Sistema Bibliotecario Regionale-SBR  inviando tutta la documentazione necessaria al Sistema bibliotecario Vibonese, ente che si sarebbe dovuto occupare di rispondere ma che per le indagini della Procura relative alle gestione,  ricadute nello stesso periodo temporale, non si è mai espresso.  Inoltre sempre per cercare di digitalizzare i due fondi, il Comune di Bova ha partecipato nello stesso anno ad un “Avviso pubblico della Città Metropolitana di RC rivolto ai comuni del territorio metropolitano per la concessione di contributi economici finalizzati a sostenere iniziative volte ad arricchire il patrimonio librario e a potenziare le dotazioni infrastrutturali delle biblioteche per l’anno 2020”  che però -purtroppo- non ha finanziato la digitalizzazione ma solo la realizzazione di 10 booktrailler consultabili nella sezione multimediale.

E' intenzione del Comune di Bova aderire al SBR Sistema Bibliotecario Regionale, divenuto nel frattempo competenza del Dipartimento cultura della Regione Calabria,  sia per il Fondo comunale sia per il Fondo Mosino, e partecipare, nel tempo, ad avvisi o manifestazioni di interesse che permetteranno di raggiungere l'obiettivo e creare un'unica Biblioteca comunale che conserva  e rende fruibile i due fondi.

bottom of page